Ci sono storie che meritano di essere raccontate, perché dietro ogni porta chiusa si nasconde una realtà che spesso rimane invisibile. Sabato 23 novembre, alle ore 20:45, la Sala Chiosso di Chieri, via della Conceria 2 ospiterà lo spettacolo “Voci dal condominio”, una performance che non è solo teatro, ma un grido collettivo per combattere la violenza di genere e le dinamiche che la alimentano.
A due anni dal successo di Con-vers-Azioni, questo nuovo progetto, nato nell’ambito della settima edizione di “Voglio stare al mio posto”, riunisce la comunità locale in un momento di profonda riflessione. Non è solo uno spettacolo, ma un’esperienza condivisa, un invito a guardarsi dentro e a confrontarsi su temi che, purtroppo, continuano a essere una ferita aperta nel tessuto sociale.
Dentro le vite del condominio
La trama si sviluppa in un condominio di provincia, un luogo che tutti conosciamo, simbolo della quotidianità e delle relazioni umane. Due portinaie, figure curiose e attente, osservano il microcosmo degli inquilini: coppie, famiglie, uomini e donne che, dietro le porte numerate, vivono dinamiche intrise di stereotipi di genere. Ogni scena è uno squarcio su relazioni fatte di silenzi, tensioni e ruoli imposti, dove i protagonisti rappresentano frammenti di una realtà che non possiamo ignorare.
Le portinaie non sono solo osservatrici, ma una presenza che invita a riflettere, una lente che amplifica i dettagli nascosti della vita condominiale. Con ironia e sensibilità, guidano il pubblico attraverso storie che parlano di patriarcato, pregiudizi e la fatica di cambiare, ma anche di speranza e possibilità di crescita.
Il finale dello spettacolo resta volutamente incerto, lasciando spazio a una conclusione che promette di sorprendere e far riflettere. Come nella vita, nulla è scontato, e spesso il cambiamento inizia proprio dove meno ce lo aspettiamo.
La violenza coinvolge tutti
“Voci dal condominio” non si limita a raccontare, ma vuole essere un’occasione per stimolare il dialogo e la consapevolezza. È un invito a superare l’indifferenza e a riconoscere che la violenza di genere non è una questione privata, ma un problema che riguarda tutti.
Lo spettacolo, aperto al pubblico fino a esaurimento posti, è un atto di coraggio collettivo, reso possibile dall’impegno di 21 cittadini di Chieri, uomini e donne, che hanno scelto di mettere in scena storie in cui ciascuno di noi può ritrovarsi.