A quasi cinquant’anni dalla sua prima pubblicazione, torna nelle librerie Le rosse torri di Ivrea, il libro di memorie di Silvio Geuna, figura centrale della Resistenza piemontese e cittadino onorario della città di Torino. Il volume, originariamente edito nel 1977, viene oggi riproposto in una nuova edizione arricchita, testimoniando il valore intatto del racconto di un uomo che ha segnato la storia del Novecento italiano.
Silvio Geuna, come sottolinea nella prefazione lo storico e giornalista Andrea Parodi, fu un dirigente del Comitato Militare del CLN piemontese, arrestato il 31 marzo 1944 insieme ai suoi compagni durante una riunione nel Duomo di Torino. Tra loro anche Valdo Fusi. Processato dai fascisti nel cosiddetto “Processo di Torino”, Geuna venne condannato all’ergastolo. Alla lettura della sentenza, chiese di essere fucilato al posto del generale Perotti, richiesta che venne respinta.
Nel dopoguerra, Geuna non abbandonò l’impegno civile: fu Padre Costituente, Deputato, Assessore del Comune di Torino e caporedattore della RAI torinese. Decorato con la medaglia d’argento al Valor Militare e due croci al Merito di guerra, resta una delle voci più autentiche e profonde della Resistenza italiana.
Un diario dal carcere
Le rosse torri di Ivrea nasce da un nucleo di scritti del 1944, durante le notti trascorse in una cella del Castello d’Ivrea. In quelle pagine, scritte nella solitudine e nell’incertezza del futuro, Geuna fissa con lucidità episodi e pensieri che spaziano dall’arresto, agli interrogatori, al tempo passato in isolamento, fino alla convivenza con detenuti comuni e infine alla rocambolesca evasione.
Il tono del diario alterna riflessioni amare sul presente, considerato traditore dei sogni partigiani, a momenti di umorismo e leggerezza, che emergono anche nelle situazioni più dure. La narrazione si colora di ricordi d’infanzia, amori giovanili, momenti di vita militare, e riflessioni interiori che rivelano l’anima complessa e sensibile dell’autore.
Il valore della testimonianza
Ciò che rende questo libro particolarmente attuale è la sua capacità di unire memoria storica e introspezione. Geuna non è solo un protagonista della Resistenza: è un uomo che affronta il carcere con profonda spiritualità, che osserva gli altri detenuti senza giudizio, che lotta contro l’ingiustizia e la disillusione ma non rinuncia alla speranza.
La nuova edizione de Le rosse torri di Ivrea è molto più di una ristampa: è un invito a riscoprire una voce forte, autentica, capace di parlare al presente. Perché come scrive Geuna, “vivere vuol dire servire”, e oggi, più che mai, abbiamo bisogno di esempi come il suo.