Il 21 marzo si celebra ogni anno la Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali. La data è stata scelta per ricordare la strage di Sharpeville, in Sudafrica. Il 21 marzo 1960 la polizia aprì il fuoco su una manifestazione pacifica contro il regime di apartheid, causando morti e feriti. Proclamando questa giornata internazionale nel 1966, l’Assemblea Generale dell’Onu ha sottolineato la necessità di impegnarsi per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
Discriminazioni: volontà o inconsapevolezza?
Molti passi sono stati compiuti da allora. Tuttavia permangono anche in Italia e sul nostro territorio situazioni di discriminazione. Le persone subiscono per la propria origine etnica, nazionalità e colore della pelle, ad esempio in ambito lavorativo, nell’accesso alla casa e ai servizi, in ambito educativo e sportivo.
Non sempre le discriminazioni sono frutto di un’intenzione, a volte sono attuate inconsapevolmente, generate da diffidenza e scarsa conoscenza reciproca e sono fondate su pregiudizi e stereotipi difficili da sradicare.
Le reti per combattere le discriminazioni
In Piemonte è attiva una Rete regionale contro le discriminazioni – coordinata dalla Regione Piemonte in collaborazione con IreS Piemonte – che offre ascolto e supporto alle persone che subiscono discriminazioni, monitora i fenomeni discriminatori emergenti e promuove attività informative per diffondere la cultura antidiscriminatoria con finalità preventiva.
Sul territorio metropolitano di Torino la Rete è presente con un Nodo antidiscriminazioni gestito dalla Città metropolitana di Torino. Possono rivolgersi tutte le persone che subiscono o assistono a discriminazioni fondate sull’origine etnica, la nazionalità e il colore della pelle. Ma anche su tutti gli altri fattori previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale, come la religione, la disabilità, l’età, il sesso, l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Per garantire prossimità alle vittime e favorire l’emersione di un fenomeno ancora in gran parte sommerso, il Nodo collabora con 61 Punti informativi attivati da associazioni ed enti pubblici e privati presenti sul territorio provinciale.
Per informazioni è possibile consultare la pagina del Nodo metropolitano contro le discriminazioni