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Ven. Nov 14th, 2025

L’albero della legalità di Falcone arriva in Piemonte

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Il Piemonte è la prima regione d’Italia ad accogliere l’Albero di Giovanni Falcone, un simbolo potente che intreccia legalità, ambiente e memoria. La cerimonia di consegna si è svolta nella Sala Trasparenza della Regione, dove la pianta – una talea del celebre Ficus che cresce davanti alla casa del giudice assassinato nel 1992 – verrà custodita come monito e speranza.

Alla consegna, erano presenti per la Regione il presidente Alberto Cirio, l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli, l’assessore alle Politiche sociali, usura e beni confiscati Maurizio Marrone e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano.

A donarla è stato il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Pieve Santo Stefano (AR). Un un gesto dal profondo valore civico e morale. Non solo una pianta, dunque, ma un testimone silenzioso del coraggio di chi ha sacrificato la vita per la giustizia e lo Stato.

«Siamo molto orgogliosi di essere la prima Regione d’Italia a ricevere questo albero che custodiremo nella nostra Sala della Trasparenza – dichiara in una nota stampa il presidente Cirio – Avere qui l’albero di Falcone per noi ha un significato enorme perché ci dice che ogni giorno dobbiamo continuare a lavorare per la legalità, ma anche seminare buoni simboli di legalità. E’ anche uno stimolo ulteriore a ricordarci del sacrificio dei nostri eroi e a chi ogni giorno dà la vita per difendere lo Stato e la giustizia. Nel rispetto del loro ricordo, lo cureremo ogni giorno, bagnandolo e potandolo, ma anche lavorando bene come amministratori pubblici, mettendocela davvero tutta per garantire efficienza sempre associata alla legalità».  

L’albero della legalità come simbolo vivo di memoria e giustizia

Il Focus di Falcone non è un albero qualunque. Le sue talee sono state prelevate grazie alla collaborazione tra Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo, duplicate nel Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale di Pieve Santo Stefano (AR), uno dei centri più avanzati in Europa nello studio e nella conservazione delle specie autoctone.

Da quel luogo, simbolo di tutela ambientale e ricerca, l’albero ha intrapreso un viaggio ideale verso Torino, dove continuerà a vivere come ambasciatore di legalità. L’idea di ospitarlo è nata quasi per caso, durante la “Giornata delle Famiglie” alla Reggia di Venaria, dall’incontro tra l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli e il Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità.

«Siamo profondamente onorati di essere la prima Regione italiana ad accogliere all’interno della propria sede istituzionale una talea del ficus di Giovanni Falcone, l’albero simbolo della lotta alla mafia, piantato davanti alla sua casa a Palermo e diventato nel tempo un luogo della memoria e dell’impegno civile – affermano in una nota stampa gli assessori Chiarelli, Marrone e Tronzano – . Questa pianta non è solo un albero. È un simbolo vivo della legalità, del coraggio e del sacrificio di chi ha dato la propria vita per difendere lo Stato e i valori della giustizia. Portarlo qui, nel cuore delle istituzioni piemontesi, significa riaffermare ogni giorno il nostro impegno contro ogni forma di criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità, della trasparenza e della responsabilità. Siamo orgogliosi che il Piemonte possa fare da apripista in questo gesto altamente simbolico: non solo per ricordare il giudice Giovanni Falcone, ma anche per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio forte e concreto di legalità e rispetto dell’ambiente». 

Legalità che cresce, come un albero

L’iniziativa si inserisce nel progetto nazionale “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e realizzato dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Dal 2020, il programma ha permesso la donazione e la messa a dimora di circa 500 mila piantine in tutta Italia, coinvolgendo più di 900 scuole.

Ogni piantina del Ficus è georeferenziata, dotata di QR code e tracciata in una piattaforma digitale nazionale, che ne monitora crescita e capacità di assorbimento di anidride carbonica. Un’iniziativa che unisce educazione ambientale e civica, sensibilizzando le giovani generazioni sull’importanza di tutelare il pianeta e difendere la legalità, due aspetti di una stessa responsabilità collettiva.

«Facciamo questa donazione come gemma di legalità: perché è importante prevenire i reati rafforzando la legalità – spiega in una nota stampa il colonnello Veracini – . Andiamo sopratutto nelle scuole ed è la prima volta che consegniamo questo albero in un ente Regione».

Dal cuore di Palermo alle radici del Piemonte

La Regione Piemonte è impegnata nella promozione della trasparenza e della legalità come strumenti fondamentali per un’amministrazione pubblica, etica ed efficace. Questo avviene in particolare con il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), le azioni rispetto all’amministrazione trasparente e la formazione dei dipendenti pubblici. A questo si aggiungono numerose iniziative che la Regione ha organizzato a sostegno della cultura della legalità, in particolare con l’istituzione della «Giornata regionale della gratitudine alle forze dell’ordine per il contrasto alle mafie».

Accogliere l’Albero di Falcone significa trasformare un simbolo in azione, la memoria in impegno. Il Piemonte riceve non soltanto una pianta, ma una promessa: quella di continuare a seminare valori di giustizia, solidarietà e rispetto per l’ambiente.

«Siamo particolarmente lieti partecipare a un’iniziativa che è un’espressione di affermazione di legalità di cultura di ambiente e che ci identifica pienamente – sottolinea in una nota stampa il comandante della Regione Carabinieri Forestale Piemonte Valerio Cappello – Questo momento rafforza ulteriormente i rapporti con la Regione già solidi, ma è che immaginiamo ancora di più verranno rafforzati in futuro».

Ogni foglia che crescerà su questo Ficus sarà un piccolo atto di resistenza contro l’indifferenza e l’illegalità, un invito a ricordare che la legalità non si insegna soltanto con le parole, ma si coltiva come un albero che emette radici profonde nel terreno della coscienza civile.

Fonte: Comunicato stampa Regione Piemonte

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