Interventi urgenti contro la peste suina in Piemonte. L’assessore regionale Paolo Bongioanni ha annunciato l’inclusione dei distretti suinicoli del Piemonte nel Piano Regionale di Interventi Urgenti (Priu) per contrastare la peste suina africana. Una fascia di sicurezza di 15 chilometri diventa operativa intorno a questi distretti per abbattere tutti i cinghiali presenti, con l’obiettivo di eliminare qualsiasi rischio di contagio e proteggere gli allevamenti suinicoli, risorsa economica fondamentale per la regione.
Questa misura, studiata e definita nei mesi scorsi, è stata approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Parchi, Caccia e Pesca Paolo Bongioanni, in collaborazione con l’Assessorato alla Sanità di Federico Riboldi.
Proteggere i distretti suinicoli dalla Peste Suina
Il settore suinicolo in Piemonte, secondo i dati forniti dalla Regione Piemonte, è una delle più grandi ricchezze del nostro settore primario. Sono 1.166 le aziende suinicole attive sul territorio regionale, con un patrimonio di 1.272.490 capi, concentrate principalmente in 36 comuni distribuiti su diverse province. «Questo provvedimento – ha dichiarato l’assessore Bongiovanni – ci consente di schierare in campo tutte le forze disponibili per eradicare completamente la presenza dei cinghiali attorno ai nostri distretti suinicoli e attuare un vero e proprio cordone sanitario sterile a difesa dei nostri allevamenti».
I tre principali distretti suinicoli in Piemonte che saranno protetti grazie a questa misura sono situati nell’area novarese attorno a Trecate, nel Chierese, e in 18 comuni della pianura cuneese. Questi includono Montanera, Savigliano, Piasco, Sant’Albano Stura, Costigliole Saluzzo, Margarita, Monasterolo di Savigliano, Ruffia, Vottignasco, Scarnafigi, Marene, Genola, Morozzo, Castelletto Stura, Villafalletto, Centallo, Fossano, Saluzzo e Tarantasca. Nel comune di Fossano sono presenti 98.713 capi suini. Anche il distretto di Airasca, in provincia di Torino, sarà incluso per contiguità.
Durante un incontro con la dottoressa Marina Costa della Struttura commissariale nazionale, sono state prese tre decisioni fondamentali in risposta alle sollecitazioni del mondo agricolo. «Dobbiamo coordinare rapidamente le azioni tra le regioni, poiché non possiamo permetterci di fare un grande lavoro in Piemonte e poi trovarci con cinghiali infetti provenienti da regioni confinanti». L’invito agli allevatori, da parte della Regione, è di adottare misure di biosicurezza rafforzata. Ha annunciato Bongiovanni: «Faremo richiesta di intervento dei militari per gli abbattimenti; una volta completato l’opportuno addestramento, potranno affiancare i cacciatori autorizzati e partiranno nella loro azione dalle aree di demanio militare comprese nei parchi delle province di Biella e Torino per poi essere impiegati anche nelle fasce attorno ai distretti suinicoli».