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Coronavirus: a batterlo saranno digitalizzazione e tecnologia

Anche l’Italia, seconda solo dopo la Cina per numero di contagiati da Coronavirus, potrebbe far fronte all’emergenza attraverso la tecnologia e la digitalizzazione

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In Cina si sta già verificando, ma anche l’Italia, seconda al mondo per numero di contagiati da Coronavirus, potrebbe grazie alla tecnologia e alla digitalizzazione far fronte all’emergenza e rientrare velocemente alla normalità.

Smart working, e-learning, e-commerce, video conferenze, spid e modulistica digitale, consegne a domicilio, free wifi, e-book, spettacoli in streaming e dirette web. Insomma qualsiasi metodo che permetta di uscire il meno possibile e quindi contenere la diffusione del virus.

Dai Big Data all’Intelligenza Artificiale 

In Cina in realtà sono andati ben oltre. Il Governo cinese ha chiamato “alle armi” i maestri hi-tech per studiare nuove tecnologie per affrontare l’epidemia: i colossi come Alibaba, Baidu e Tencent hanno reagito prontamente, mettendo sul tavolo tutte le loro migliori innovazioni: Big Data, Intelligenza Artificiale, robotica e device connessi. Un vero e proprio arsenale di nuove tecnologie.

Grazie ad applicazioni che utilizzano i Big Data, il Governo ha intensificato il sistema di sorveglianza, che in questi giorni viene utilizzato  per far rispettare la quarantena ai pazienti infetti, mappare i movimenti del virus, intercettare le persone che non indossano una mascherina, ma anche di effettuare una scansione termica in real time così da individuare eventuali casi di febbre. (Fonte Sole 24 ore)

Ma è lo smartphone il dispositivo cardine, in questi giorni di emergenza. 

Grazie ad alcune applicazioni, come l’Alert System o Municipium app adottate da molti Comuni italiani, grazie alle quali sindaci e Amministrazioni stanno fornendo in tempo reale informazioni e allerte. Anche i social stanno avendo un ruolo chiave nella diffusione delle notizie e nell’informazione dei cittadini: dirette, post e sopratutto dà al piccolo commercio la possibilità di informare i propri clienti su aperture, chiusure o anche servizi aggiuntivi pensati ad hoc per fronteggiare l’emergenza. 

Nulla però in confronto alla tecnologia in Cina dove le autorità stanno affrontando questa crisi in modo molto più organizzato rispetto all’Italia. Un’app chiamata Alipay Health Code (sviluppata dal colosso Alibaba) assegna ad ogni cittadino un colore: verde, giallo o rosso. Questa classificazione indica chi può essere ammesso negli spazi pubblici, chi ha problemi di salute e chi deve rimanere a casa, in quarantena.  L’app utilizza i big data in possesso alla Sanità cinese per identificare potenziali portatori di virus ed è stata adottata in oltre 200 città della Repubblica Popolare.

Anche Tencent, la holding che sta dietro alla popolare app di messaggistica WeChat (la più diffusa in Cina), ha lanciato una cosa simile basata su un codice QR. L’app si chiama “close contact detector” e avvisa gli utenti se entrano in contatto con un potenziale cittadino portatore di virus.

Dal Grande Fratello cinese alla Solidarietà digitale italiana

Seppur meno estremo rispetto alla Cina e sicuramente con un approccio meno invasivo della privacy dei cittadini, anche il nostro Governo ha iniziato a mettere in campo la tecnologia.  Il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione ha aperto un portale, https://solidarietadigitale.agid.gov.it/, con alcuni servizi gratuiti, lanciando l’iniziativa “Solidarietà digitale”, chiedendo ai nostrani “nerd” e colossi delle telecomunicazioni di mettersi a disposizione per imprese, associazioni e privati .

I servizi legati alla tecnologia riguardano specialmente tre ambiti: lavoro da remoto, attraverso connettività rapida e gratuita e l’utilizzo di piattaforme di smart working avanzate; informazione, con la possibilità di leggere gratuitamente un giornale o un libro anche senza andare in edicola o in libreria, utilizzando il proprio smartphone o tablet; istruzione, per restare al passo con i percorsi scolastici e di formazione, grazie a piattaforme di e-learning, come proposto dal MIUR.

Ecco l’elenco delle principali possibilità, con le modalità per poterne godere:

  • Amazon: offre gratuitamente webinar di formazione. Hanno la durata di un’ora e trenta, su materie STEM e destinati ai docenti della scuola primaria e secondaria di I° grado delle zone rosse. I corsi riguarderanno le opportunità del Creative Learning e Coding applicate alla didattica. Durante l’attività verranno presentati strumenti gratuiti in grado di creare un innovativo “kit” per progetti in classe. Per partecipare è possibile inviare una mail a itfctourleaders@amazon.com con oggetto “Webinar STEM”, indicando le proprie generalità e l’istituto di appartenenza. Il docente riceverà una mail con le istruzioni e le credenziali di accesso.
  • Amazon Web Services: un pacchetto di crediti per fornire a Pubbliche Amministrazioni, organizzazioni non governative e non profit, startup e imprese, l’accesso a piano di supporto e canale di assistenza AWS per progetti legati all’emergenza. È possibile inviare le richieste di adesione via mail a awsforitaly@amazon.com;
  • Cisco Italia e IBM: per aziende e professionisti, disponibile gratuitamente l’accesso a Cisco Webex Meetings. La piattaforma consente il lavoro da remoto, permette di pianificare e partecipare a riunioni, collaborare e condividere documenti e dati. Previsto inoltre l’affiancamento e il supporto da parte di volontari IBM;
  • Connexia: due settimane di uso gratuito della piattaforma di smart working Webex a tutte le realtà che lo richiederanno. Per attivare il servizio bisogna inviare una richiesta alla mail cloud@connexia.com. E’ necessario indicare il nome dell’azienda e nomi, cognomi e indirizzi email delle persone che dovranno schedulare le sessioni;

Da Gedi a Mondadori, da Amazon a Tim, tutte soluzioni legate alla digitalizzazione ed alla tecnologia

  • Gruppo Gedi (Il Mattino di Padova): gratuito per tre mesi l’abbonamento a il Mattino di Padova;
  • Gruppo Gedi (La Repubblica): gratuito per tre mesi l’abbonamento a la Repubblica;
  • Gruppo Gedi (La Stampa): gratuito per tre mesi l’abbonamento a La Stampa;
  • Gruppo Mondadori: abbonamenti gratuiti per tre mesi ai magazine del Gruppo Mondadori. Il servizio consente la lettura delle riviste in formato digitale per i cittadini che vivono nelle zone rosse. Testate disponibili: CasaFacile, Chi, Donna Moderna, Focus, Focus Junior, Focus Storia, GialloZafferano, Grazia, Icon, Icon Design e Tv Sorrisi e Canzoni;
  • Joinconference: Joinconference mette a disposizione i propri servizi di audio e videoconferenza per smart working gratuitamente alle aziende e ai professionisti che risiedono nelle zone rosse. Puoi richiedere il servizio scrivendo una mail a emergenza.covid@joinconferencing.com oppure sulla pagina online dedicata;
  • Microsoft: tecnologia ed esperti IT a disposizione gratuitamente per permettere l’adozione di soluzioni di smart working, anche in mobilità. I servizi si rivolgono a PMI, imprese private e pubbliche, istituzioni e scuole, sia già clienti che no;
  • Tim: per la Pubblica Amministrazione e per le utenze business, TIM rende disponibili, indipendentemente dall’area geografica, 100 Giga gratuiti per 30 giorni a tutte le linee mobili business con bundle dati attivo. Gli utenti interessati verranno informati con un SMS, rispondendo al quale potranno attivare il servizio;
  • Weschool: WeSchool (powered by TIM) è la piattaforma di tecnologia di classe digitale che permette ai docenti, da smartphone, tablet o computer, di portare in modo molto semplice la propria classe online. E’ anche possibile condividere materiali, creare discussioni, discutere sui contenuti, gestire lavori di gruppo, verifiche e test. È inoltre presente un’aula virtuale per fare video streaming a distanza. Consulta la guida per usare gratuitamente la piattaforma. Accedi attraverso Piattaforma web, App Android o App iOS.

La catena di solidarietà 

Il sito del Ministero è in costante aggiornamento. Nel caso la propria azienda volesse aderire all’iniziativa e offrire i propri servizi gratuitamente in questa circostanza particolare partecipando attivamente alla solidarietà digitale, è necessario compilare il form messo a disposizione da Agid sul proprio sito. Il documento si prepara velocemente, di seguito tutte le istruzioni. Per prima cosa, è richiesto di inserire i propri dati: la ragione sociale dell’azienda e il codice fiscale o partita Iva, poi quelli di un contatto.

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