Marzo 4, 2019

Bambini 2.0, la tecnologia amica-nemica

Sono lontani i tempi in cui i bambini scorrazzavano nel cortile di casa sotto lo sguardo vigile e un po’ preoccupato di mamma e papà, pronti ad intervenire con bende e disinfettante sui probabili infortuni. La curiosità nei confronti delle tecnologie digitali come smartphone e tablet inizia in età sempre più precoce. A constatarlo non sono solo le cosiddette “vecchie generazioni” ma anche l’Onlus Centro per la Salute del Bambino, che con l’Associazione Culturale Pediatri ha studiato il fenomeno nell’indagine Digital technologies and young children, a survey on their use in the first year of life.

Tra le diverse tecnologie presenti in quasi tutte le case, quelle preferite dai bambini sono il cellulare e lo smartphone dei genitori seguiti dal tablet, che viene utilizzato a partire dai 3 anni in poi. Questi dispositivi vanno addirittura sostituendo la televisione con i suoi cartoni animati, i videogiochi della Playstation e il computer, un must per le leve di una volta – chi non ricorda con una certa nostalgia le partite a solitario?. Ma non tutti i genitori adottano lo stesso approccio alla tecnologia. C’è chi ne è entusiasta e la utilizza come baby-sitter e chi, invece, preferisce che i figli giochino con altro. Le conoscenze e attitudini di madri e padri riguardo ai device tecnologici variano molto anche in relazione al grado di istruzione e di formazione: chi appartiene ad un livello educativo più basso, da scuola primaria, si pone meno problemi nel “parcheggiare” i più piccini di fronte allo schermo. Complice una vita sempre più frenetica, una porzione importante di persone dichiara infatti di utilizzare le TD, tecnologie digitali, per “tenere buoni” e tranquilli i figli.

Pediatri ed educatori concordano nell’affermare che la migliore prevenzione sia il buon esempio. Meglio limitare l’uso dei dispositivi digitali e della televisione quando si è riuniti in famiglia. L’uso eccessivo e precoce del telefonino può limitare le interazioni di qualità e l’ascolto della voce materna/paterna. Una lettura condivisa, il gioco, l’ascolto della musica favoriscono lo sviluppo cerebrale e stimolano le funzioni quali attenzione, linguaggio e creatività. Una vita troppo sedentaria e senza gioco all’aperto può apportare disturbi connessi all’immobilità come malattie cardiovascolari, obesità, problemi visivi e del sonno.

È fondamentale accompagnare “mano per mano” i bambini nel mondo della tecnologia, insegnando loro a padroneggiarla e non ad esserne schiavi.

Per la selezione dei videogiochi e delle app adatte alla fascia d’età del bambino si possono seguire le indicazioni fornite dallo standard europeo PEGI, che indica l’età minima consigliata per l’utilizzo e segnala la presenza di un gioco privo di contenuti violenti e immagini o linguaggi inadatti ai più piccoli.

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