Maggio 20, 2020

La Giornata Mondiale delle Api, insetti fondamentali per l'ecosistema

Per il terzo anno consecutivo si celebra oggi, 20 maggio, la Giornata Mondiale delle Api. L’evento internazionale intende sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi insetti, sulle minacce che affrontano e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile. Le api, così come gli altri impollinatori come le farfalle, i pipistrelli ed i colibrì, consentono a molte piante di riprodursi comprese svariate colture alimentari.
Le api, infatti, sono sempre di più minacciate dai pesticidi, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. In Europa, è a rischio estinzione una specie su dieci. Eppure, le api garantiscono la riproduzione del 78% delle specie di fiori selvatici e dell’84% delle specie coltivate nell’Unione Europea.

Le origini della giornata internazionale dedicata alle api

La data del 20 maggio a cui associare questa ricorrenza è stata decisa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 ottobre del 2017. Il 20 maggio è stato scelto per la giornata annuale perchè coincide con la data di nascita di Anton Janša (1734-1773). Allevatore e pittore sloveno, nel XVIII secolo fu tra i precursori dell’apicoltura moderne nel suo Paese natale, la Slovenia. Il Paese dell’ex Jugoslavia ha riconosciuto questi insetti per la loro capacità di lavorare richiedendo pochissima attenzione allo stesso tempo.

Gli obiettivi della ricorrenza

L’iniziativa è promossa anche da Cambia La Terra, il progetto voluto da FederBio, ed è sostenuta anche da Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente e Wwf. Quest’anno la ricorrenza si può celebrare firmando l’iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “Save Bees and Farmers! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano”. L’ICE è una proposta di direttiva europea di iniziativa popolare. Sarà presentata al Parlamento Europeo se raggiungerà un milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione.
La richiesta dell’Ice è quella di eliminare completamente i pesticidi di sintesi dai campi entro il 2035, partendo dalle sostanze più pericolose, con un primo step dell’80% al 2030. La stessa associazione chiede anche di ripristinare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole, perché l’agricoltura possa diventare una forza motrice per il recupero della biodiversità. L’Ice propone, inoltre, di riformare il settore dando priorità all’agricoltura biologica e di piccola scala, diversificata e sostenibile.

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