Marzo 20, 2019

Decreto Legittima Difesa, incontro di approfondimento con i cittadini

CHIERI, 21 marzo 2019 –“La difesa è sempre legittima?”. E’ il tema dell’incontro organizzato dalla lista Progetto Per Chieri – Salviamo l’Ospedale per giovedì sera, 21 marzo, al Caffè Letterario di via Vittorio Emanuele II 2 con inizio fissato alle 20,30. Si tratta di un’occasione per cittadini di approfondire l’argomento a seguito dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati del Decreto Legittima Difesa che il 6 marzo scorso ha ottenuto l’appoggio di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la maggioranza del Movimento 5 Stelle. Ad introdurre la serata sarà Rachele Sacco, consigliere del Comune di Chieri.
I relatori invece saranno il dottor Eugenio Bravo, funzionario PolStato e segretario generale della S.I.U.L.P. (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) della Provincia di Torino, il dottor Ferruccio Gotta, già Giudice di Pace del Comune di Chieri, e l’avvocato Guglielmo Fumero del Foro di Asti. A moderare l’incontro sarà invece il Cavaliere della Repubblica Elisa Giovanna Occhetti. Il Decreto Legittima Difesa prevede pene più severe per i reati di furto, rapina e violazione di domicilio. La difesa privata sarà sempre legittima in caso di “grave turbamento”. La nuova legittima difesa voluta del vicepremier Matteo Salvini, approvata dalla Camera senza nuovi emendamenti, rappresenta una delle battaglie storiche della Lega e sembra che nulla possa ostacolarne l’approvazione definitiva, per la quale si aspetta anche la votazione del Senato.
Per il momento la Camera ha approvato i primi sei articoli che includono che la difesa in casa propria è sempre legittima (articolo 1), il concetto di “grave turbamento” tra le cause di non punibilità (articolo 2), la modifica sulla sospensione condizionale della pena (articolo 3), l’aumento della pena per il delitto di violazione di domicilio con la detenzione da 1 a 4 anni diventa dai 2 ai 6 anni (articolo 4), l’inasprimento delle pene per i delitti di furto in abitazione e rapina, con la detenzione massima rispettivamente fino a 6 e 7 anni (articoli 5 e 6). Al termine dell’incontro i partecipanti avranno la possibilità di porre delle domande ai relatori.

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