Trump lancia “TRUTH” contro la tirannia di Big Tech. “Verità” o vendetta?

Trump

Caro Trump, sei sicuro che la tua sarà “TRUTH”? Questa domanda forse un po’ provocatoria, si riferisce direttamente al nome e al significato che assume il nuovo social network di Donald Trump. Truth, verità, vedrà la luce in versione Beta il prossimo mese. Un universo parallelo a quello di Zuckerberg, per opporsi alle “tirannie delle Big Tech” così come ha dichiarato, in questi giorni, in un comunicato stampa. Il nome scelto è di rottura, per ribadire la necessità dell’ex presidente di “libertà di parola” e sottolineare la differenza dagli altri social network. Più volte infatti ha ribadito di come i social network gli impedissero di esprimersi, dopo il suo esilio forzato dal loro utilizzo.

Truth da novembre online: per quanto?

Nel mese di novembre la piattaforma potrà accogliere alcuni degli ospiti, solo su invito. Nei primi tre mesi del 2022 sarà aperto invece a tutti. La “verità” di Trump sarà proprietà della società Trump Media & Technology Group (TMTG).Dopo l’annuncio ufficiale la società Digital World Acquisition Group, definita di comodo, ha registrato in borsa un +350% in chiusura titoli. Viene così definita in quanto è una società creata appositamente per raccogliere fondi, che verrà poi immediatamente acquisita dalla società di Trump. Il titolo è stato sospeso per eccesso di volatilità.
Non solo un nuovo modo di connettersi ma anche un nuovo servizio di streaming on-demand in abbonamento che possa intrattenere diversi spettatori.

Da Trump a “Tramp” ma solo per i social network

In una sua dichiarazione alla stampa americana ha spiegato questa mossa dichiarando «I talebani hanno una presenza enorme su Twitter e il vostro presidente preferito è messo a tacere. È inaccettabile».
Questo succede quasi ad un anno di differenza dal suo ban da Twitter e Facebook, dopo i suoi commenti definiti dagli americani e dalla corte suprema “inaccettabili e rischiosi per la sicurezza pubblica” dopo l’increscioso assalto al Congresso. L’ex presidente degli USA si è trovato senza profilo, a vagabondare online, senza meta e senza un posto dove poter pubblicare le sue idee. La società di Zuckerberg ha deciso di bandirlo fino al 2023, la stessa corte suprema aveva scelto di chiedere una limitazione a questa decisione. Il vicepresidente di Facebook ha ammesso che dopo il periodo di allontanamento sarà valutato se ci sia o meno un pericolo per la sicurezza nel ridare la possibilità di accesso ai social a Trump.

Truth sarà il trampolino di lancio per la ricandidatura nel 2024?

Questa, non è la prima volta che l’ex presidente prova a creare una sua piattaforma: a gennaio era nato Parler. Fin da subito però Google e Apple si erano apprestate a rimuovere dai loro store. In questo caso però non si trattava di un vero social network, ma più di una sottoscrizione a ricevere i messaggi e le notifiche che pubblicava lo stesso Trump. Aveva cosi giustificato la sua mossa come una “violazione dei diritti di libertà di parola”.
Riuscirà questa volta a ottenere il suo spazio dove viene garantita la sua libertà di parola? Come funzionerà questo social? Sono tutte domande a cui non abbiamo una risposta, l’unica cosa che sembrerebbe certa è che questo, è un passo verso la sua ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024.

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